L’attuale tendenza dei trattamenti ortodontici nell’adulto è quella di creare ancoraggi scheletrici. Questa metodica permette di esercitare forze di spostamento lavorando sulle basi ossee senza compromettere le posizioni dei denti. Il progetto viene eseguito in digitale sulla base di una TAC CBCT finalizzato all’utilizzo di mini-impianti posizionati tramite una dima chirurgica. Nella fase ultima i mini-impianti vengono caricati attraverso l’utilizzo e l’attivazione dell’espansore palatale.
La progettazione digitale e l’esecuzione attraverso una guida chirurgica garantiscono una assoluta predicibilità nella posizione dei mini-impianti. Questo permette di precostruire il dispositivo ortodontico per l’espansione e di poterlo posizionare con precisione immediatamente dopo l’inserimento dei mini-impianti.
Equipe operativa
Dr. Fabrizio Dell’Innocenti
Dr. Gianluca Ceccanti
Odt. Giordano Bagnoli
Odt. Tommaso Lenzi
Paziente donna di anni 27. Il caso iniziale evidenzia contrazione palatale, morso aperto, disallineamento dentale e palato ogivale.
La premessa chirurgica al trattamento prevede osteoplastica, corticotomia e chirurgia mucogengivale.
L’osteoplastica è un intervento finalizzato ad eliminare e livellare l’anomalia in eccesso dell’osso(esostosi)
La corticotomia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva eseguita con la piezochirurgia finalizzata a ridurre i tempi del trattamento ortodontico. Consiste nell’esecuzione di incisioni lineari effettuate a livello della corticale del tessuto osseo alveolare al fine di velocizzare e rendere più stabile il movimento ortodontico.
L’innesto connettivale è un intervento sui tessuti molli finalizzato ad aumentare lo spessore degli stessi in zone deficitarie. Il tessuto viene distaccato dalla sede originaria e applicato in una sede diversa da quella in cui è stato prelevato.
La TAC CBCT permette di studiare gli spessori ossei della volta palatale in modo da poter progettare la profondità di inserimento dei mini-impianti.
Sulla base dell’esame TAC CBCT viene elaborato il progetto digitale in cui vengono scelti i mini-impianti per numero, altezza e diametro.
Il progetto viene poi salvato e realizzato un modello stereolitografico che riprodurrà la copia anatomica esatta e la corrispondente posizione dei mini-impianti progettati.
Sul modello vengono costruite le dime chirurgiche, mediante sistematica Easy Driver®, destinate a decubitare completamente e correttamente sulle occlusioni dentali e sul palato. Sulla volta palatale delle dime chirurgiche vengono costruiti i tramiti per le boccole. Le boccole avranno la funzione di “GUIDARE” la fresa di perforazione e la fresa di supporto del mini-impianto. La boccola ed il suo alloggio nella guida programmano l’uscita esatta della fresa di perforazione e della fresa di supporto del mini-impianto.
La boccola per la fresa di perforazione risulta diversa dalla boccola per la fresa di supporto del mini-impianto.
Entrambe trovano il loro alloggio nell’apposita cavità sulla volta palatale della dima chirurgica.
Utilizziamo la fresa di perforazione e successivamente la fresa di supporto per il mini-impianto entrambe “GUIDATE” dalle rispettive boccole inserite negli appositi spazi della dima chirurgica.
La dima deve essere verificata in bocca nella sua completa discesa. Dopo questa verifica potremo in successione inserire la boccola per la fresa di perforazione e eseguire la perforazione. In un secondo tempo potremo prelevare il mini-impianto tramite la fresa di supporto, inserire la boccola nell’apposito spazio della dima chirurgica ed allettare completamene il mini-impianto.
Dopo aver inserito i quattro mini-impianti troveremo libere le teste degli stessi su cui potrà essere avvitato l’espansore.
L’espansore dovrà essere liberato dal modello svitando le quattro piccole viti di ancoraggio.
Posizioneremo infine l’espansore sugli alloggi dei mini-impianti già inseriti nella volta ossea palatale e concluderemo con il serraggio tramite l’utilizzo delle quattro piccole viti di ancoraggio.
In questa fase stiamo raggiungendo la quasi totalità di espansione palatale.
Dopo aver raggiunto la quasi totale espansione necessaria in circa quattro mesi, passiamo al montaggio dell’ortodonzia fissa con brackets e filo nell’arcata superiore.
Proseguiamo il trattamento posizionando l’ortodonzia fissa con brackets e filo nell’arcata inferiore.
Controllo ortodontico bimascellare dopo ulteriori due mesi.
Per migliorare la chiusura del morso ed evitare un sorriso gengivale, abbiamo optato per due minimpianti ad intrudere molari e premolari superiori.
Per tale movimento utilizziamo, oltre a questi vestibolari, anche i minimpianti palatali dell’espansore modificato con elastici intrusivi.
Step successivo con doppia trazione intrusiva palatale.
Controllo ortodontico bimascellare dopo ulteriori due mesi.
Controllo ortodontico bimascellare dopo ulteriori sei mesi.
Rimozione ortodonzia e finalizzazione
Un lavoro eccellente. Complimenti.
Non sono del mestiere ma ho portato l’apparecchio in gioventù, tra poco toccherà a mio figlio ahimè! Quindi stavo navigando un po’ per curiosare le nuove tecniche.
Complimenti di nuovo. Buona serata e buon lavoro.K
Bellissimo lavoro….sempre sul pezzo!!! e grande Reportage!